Minori disabili e tecnologie: una relazione virtuosa
Ultimo aggiornamento: Roberto Zarro - 21/10/2016 alle 17:34
L’utilizzo delle nuove tecnologie può avere un effetto positivo sulle capacità relazionali e comunicative dei ragazzi disabili. A queste conclusioni è giunto il progetto sperimentale di ricerca “Cinque Petali” promosso dall’Ausl di Piacenza, grazie all’assegnazione di un bando della Fondazione Telecom Italia.
Tra il 2014 al 2016, oltre 100 minori di età compresa tra i 4 e i 14 anni in carico ai servizi di Neuropsichiatria dell’Ausl sono stati dotati di un tablet in comodato d’uso gratuito. I promotori dell’iniziativa hanno coinvolto ragazzi affetti da svariate patologie, dal ritardo mentale a disturbi del linguaggio, neuromotori o rientranti nello spettro autistico. Un campione volutamente “travsersale”, perché, in caso di esiti positivi della sperimentazione, uno degli obiettivi del progetto era di creare un modello replicabile e riusabile in altre realtà e con altre utenze.
Oltre agli operatori sanitari e ai minori, al progetto hanno partecipato le loro famiglie ed alcuni insegnanti. Tutti sono stati coinvolti in un percorso di formazione condivisa.
Al termine della sperimentazione è emerso che l’uso delle nuove tecnologie agevola, tra le altre cose, la crescita degl interessi dei minori e conseguentemente la qualità delle loro relazioni con i familiari e i conoscenti, sia nei momenti di condivisione nel tempo libero, sia durante le attività didattiche e di apprendimento.
Martedì 25 ottobre, l’Ausl di Piacenza organizzerà un convegno pubblico per presentare i principali risultati della ricerca.
Per maggiori informazioni: Ausl Piacenza